Una domenica di fraternità e condivisione con i volontari e gli ospiti della Comunità di Sant’Egidio e delle Missionarie della Carità
“Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40).
Con immensa gioia e gratitudine, anche quest’anno, abbiamo avuto il privilegio di accogliere gli stimati ospiti della Comunità di Sant’Egidio e delle Missionarie della Carità di Madre Teresa nel nostro Collegio. Questo incontro fraterno si è svolto la terza domenica di Quaresima, tempo propizio di riflessione e rinnovamento nella carità.
La giornata dell’Amicizia è iniziata con l’Eucaristia, durante la quale ci siamo ritrovati attorno all’Altare per offrire le nostre preghiere e il nostro ringraziamento. Durante la celebrazione, il Rettore ha ricordato che quando celebriamo la Santa Messa celebriamo la grandezza di Dio. Ha sottolineato che la gloria di Dio non si rivela nella sua onnipotenza o nelle chiese adornate di splendide opere d’arte, ma sta principalmente nella sua misericordia. Spesso si associa la grandezza alla forza e al potere di dominare gli altri, ma la Parola di Dio ci insegna che la vera grandezza risiede nell’amore e nella compassione. Riflettendo sulla prima lettura, il Rettore ha poi parlato dell’incontro di Dio con Mosè nel roveto ardente. È in questo momento straordinario che Dio si rivela, rendendo nota a Mosè la sua presenza e consegnandogli il desiderio di essere vicino al suo popolo. Dio dichiara a Mosè di aver visto la sofferenza del suo popolo e di essere sceso per liberarlo. Questa rassicurazione divina ci ricorda che Dio non è distante o indifferente, ma sempre presente, ascolta le nostre grida e ci tende la mano con amore.
Dopo la Santa Messa, la giornata è continuata con il pranzo dell’Amicizia, durante il quale i nostri seminaristi hanno condiviso il pasto con gli ospiti, volontari e assistiti, con vero spirito di amore e unità. Durante il pranzo, è stato eseguito un canto di animazione preparato da alcuni fratelli del primo anno, riempiendo l’ambiente di gioia e armonia. Al termine, è stato donato un piccolo ma significativo regalo agli ospiti, come segno di gratitudine e affetto.
Il pranzo è stato molto più di un semplice pasto; è stata un’esperienza profonda di comunione che ci ha ricordato che siamo tutti parte di un unico corpo, uniti nella fede e nell’amore e che siamo chiamati alla carità senza riserve. È stata una giornata di grazia, gratitudine e riflessione, un’occasione per rinnovare la nostra consapevolezza che la misericordia di Dio è la nostra luce e la nostra forza.
Nella Quaresima siamo chiamati a riscoprire lo spirito dell’ospitalità e dell’amore, accogliendo gli altri come Cristo stesso. Che questa giornata rimanga di ispirazione per tutti noi, spronandoci ad aprire i nostri cuori e le nostre mani verso chi è nel bisogno sull’esempio di Cristo. Queste amicizie, nate durante il servizio pastorale, rappresentano una vera scuola di umanità soprattutto per noi che ci prepariamo a conformare la nostra vita a Cristo nel ministero sacerdotale.
KUJUR Suman