La celebrazione in onore di San Francesco Saverio, Patrono delle missioni
Nei primi giorni del tempo di Avvento, martedì 3 dicembre, si è celebrata la festa di San Francesco Saverio, Patrono delle missioni insieme a Santa Teresa di Gesù Bambino. La Santa Messa si è tenuta nella Chiesa del Gesù, Basilica gestita dai Padri Gesuiti, dove è custodita la reliquia del braccio destro di San Francesco Saverio. A presiedere la celebrazione è stato S.E. Mons. Fortunatus Nwachukwu, Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, il quale ha ringraziato per la presenza dei Vescovi, membri del Dicastero, sacerdoti e seminaristi che risiedono nei collegi di Propaganda Fide e di tutti i fedeli. All’inizio dell’omelia ha voluto sottolineare la comunione con S.Em. Card. Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero, il quale stava celebrando la Santa Eucaristia nella città di Goa in India, dove è sepolto San Francesco Saverio.
Chiamò i suoi discepoli per essere pescatori di uomini, non allevatori di uomini
Ripercorrendo la chiamata di Gesù a diventare da pescatori di pesci a pescatori di uomini (Cf. Mt 4, 18-22) rivolta ai suoi primi discepoli, Mons. Fortunatus ha voluto riflettere sull’importanza di quello che significa essere “pescatore” piuttosto che “allevatore”: «L’allevatore è colui che fa crescere i pesci e li prende per sé, si presenta come il padrone dei pesci. Invece, il pescatore è colui che prende i pesci dal mare e gli dà un’appartenenza. In questo modo, i discepoli missionari devono essere pescatori di uomini attraverso la predicazione e i Sacramenti affinché, avendo la consapevolezza di non essere padroni, possano generare l’appartenenza a Cristo Gesù».
Portare la dolce Gioia del Vangelo come missionari della propria vocazione
Mons. Fortunatus ha anche ricordato, riprendendo 1Re 1,19, che ogni missionario è chiamato al discernimento: “Che fai qui?”, è la domanda che il Signore rivolge al profeta Elia e ad ogni battezzato. «Ognuno di noi, sia esso vescovo, sacerdote, religioso o laico, è invitato a portare la dolce Gioia del Vangelo nell’ambiente nel quale svolge la sua missione». Ha concluso, quindi, presentando l’essenza della missione come “un’azione della Chiesa piena di gioia e speranza che porta l’annunzio di Cristo ai confini della terra, come ha fatto San Francesco Saverio”.
Che San Francesco Saverio interceda per la nostra Comunità del Collegio Urbano affinché possiamo vivere questo tempo di Avvento con Speranza e Gioia!