Alunno del Collegio Urbano dal 1922 al 1925, salvò la vita a numerosi ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale
Il Collegio Urbano “De Propaganda Fide” ha accolto nel corso dei secoli tante persone che hanno segnato la storia religiosa e civile moderna. Fra i più recenti va ricordato mons. Hugh O’Flaherty, sacerdote irlandese, noto anche come la “Primula rossa del Vaticano”.
In suo onore è stata fondata la “Hugh O’Flaherty Memorial Society”, associazione irlandese i cui membri hanno fatto visita al Collegio Urbano il 5 marzo 2025. Questo gruppo si propone di approfondire, conservare e promuovere il ricordo di mons. O’Flaherty che è divenuto noto per aver messo in salvo, durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 7000 ebrei. Nel corso della visita, i membri dell’Associazione hanno avuto modo di incontrare il Rettore e alcuni formatori, hanno conosciuto la struttura e la funzione attuale del Collegio e hanno visionato alcuni documenti cartacei e fotografici che attestano la presenza del giovane seminarista e sacerdote presso questo Seminario.

La vita di mons. O’Flaherty non è a tutti nota, ma ha delle note di grande intraprendenza e di impegno umanitario che vanno ricordate. Nato nel 1898 a Cahersiveen, nel sud dell’Irlanda, Hugh O’Flaherty è stato alunno del Collegio Urbano dal 1922 al 1925 e qui ha svolto anche il compito di assistente del Rettore, una figura equiparabile a quella attuale del vice-rettore. Dopo alcune esperienze diplomatiche all’estero, nel 1938 egli fa ritorno a Roma, sempre a servizio della Santa Sede. Nel frattempo scoppia la Seconda Guerra Mondiale e, durante gli anni di occupazione nazista nella Capitale, il sacerdote fa valere il suo grande coraggio e i suoi numerosi contatti con personaggi comuni e influenti della società romana, dando vita a una rete clandestina che si impegna a nascondere in strutture religiose e civili migliaia di ebrei e di soldati delle forze armate alleate. La sua opera viene tracciata dal comando della Gestapo a Roma, guidata da Herbert Kappler, e più volte mons. O’Flaherty corre il rischio di essere ucciso dai soldati nazisti. Al termine della guerra il sacerdote non ha mostrato odio nei confronti di Kappler, che intanto era stato arrestato e condannato all’ergastolo, ma ha continuato a visitarlo mensilmente in carcere, suscitandogli il desiderio di ricevere il Battesimo.
Mons. O’Flaherty è morto in Irlanda nel 1963 e, negli anni successivi alla guerra, ha ricevuto numerose onorificenze per l’attività umanitaria svolta; in suo onore sono stati scritti alcuni libri (tra cui il recente romanzo “La casa di mio padre” di J. O’Connor) e il film “Scarlatto e Nero”.
Don Andrea Giampietro