«Chiamati alla speranza. Uscire da sé per essere missionari credibili»
Il 398° anno del nostro Pontificio Collegio Urbano “de Propaganda Fide” si apre all’insegna della speranza. Da dove nasce questa speranza? Il cammino vocazionale è cammino di speranza: «Una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione» (Ef 4,4). È quindi la stessa speranza che ci unisce, che ci rende famiglia e comunità. Il motivo della nostra speranza è una persona e ha un nome: il Signore Gesù!
In questo anno formativo 2024-2025 che coinciderà in gran parte con l’anno giubilare vogliamo rinnovare la grazia di sentirci in cammino, come popolo pellegrino, animati dalla stessa speranza che è Cristo Signore! Insieme, accogliendo il secondo impegno che papa Francesco aveva affidato alla nostra comunità nel 2023, vogliamo affrontare la sfida di “uscire da noi stessi per essere missionari credibili”. Sì, è una sfida perché è sempre più facile rimanere nel recinto rassicurante delle nostre piccole certezze, delle nostre opinioni e anche delle nostre culture. La nostra vita comunitaria, con la sua ricchezza di presenze, ci offre una grande opportunità per esercitare quotidianamente questo “esodo” dal nostro piccolo mondo per incontrarci realmente con gli altri. L’arrivo di ben 51 nuovi alunni è un segno di speranza per una comunità che si rinnova continuamente.
La nostra comunità, con le sue 35 nazionalità diverse, le 138 diocesi e lo straordinario numero di culture e lingue, vuole essere un piccolo segno di speranza e di pace. La vocazione che tutti ci unisce è motivo di speranza per la Chiesa e per un mondo più fraterno, unito nel rispetto delle sue diversità e capace di comporre le diverse voci nella polifonia della comunione.
Ringraziamo il Signore per i tanti segni di speranza che raccogliamo ogni giorno nel nostro cammino comunitario: negli incontri, nei gesti di aiuto vicendevole, nella capacità di sentirci fratelli senza rinunciare alle nostre specificità. Tutto questo alimenta in noi quella speranza «sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo» (Spes non confundit, n. 3). Questi segni ci rafforzano nell’impegno a servizio di una Chiesa sinodale e missionaria, comunione di credenti in cammino con il Signore Gesù, che ancora oggi si fa missionario per le strade del nostro mondo.
Don Armando NUGNES, Rettore
Descrizione del Logo
1. La forma circolare
Il cerchio, la forma evidente del logo, è simbolo del ciclo. Ci sono tanti cicli nel nostro mondo terreno: il ciclo della vita, il ciclo dell’acqua, il ciclo della storia, il ciclo del tempo, ecc. Il cerchio rappresenta la catena eterna e cosmica, il kairos, in cui Dio si fa presente con la sua bontà per salvarci e dare pienezza alla nostra vita.
2. Il cambiamento dei colori sullo sfondo
La gradazione dei colori sullo sfondo del logo richiama un movimento importante: il passaggio dallo scoraggiamento (azzurro scuro) alla speranza (celeste e bianco).
3. La barca che naviga verso il sole seguendo la croce luminosa
La barca nera con le vele gialle rappresenta sia la Chiesa che la nostra vita mentre attraversano il mare, simbolo delle difficoltà e delle fatiche che si affrontano ogni giorno. Questa “barca della vita” naviga verso il sole, la cui luce e il cui calore sono fonte di vita per gli esseri terrestri. Cristo è il vero Sole di giustizia che sorge come segno di speranza per il popolo in esilio (cf. Ml 13,20) e quindi per noi, nuovo popolo di Dio; è Lui che porta la luce alle genti che abitano nelle tenebre (cf. Lc 1,79). Come il faro guida i marinai verso il porto sicuro, così la presenza della croce è simbolo della speranza che conduce la Chiesa verso l’eternità, dove Cristo regna insieme ai santi, rappresentati nel logo dagli uccelli in volo.
4. La terra avvolta da sei righe colorate e i due seminaristi in talare
La terra di colore verde chiaro rappresenta la nostra casa comune. Questa è circondata da sei righe di sei colori diversi:
- Rosso è il colore del sangue e richiama le guerre, le persecuzioni e le sofferenze che stanno segnando questo tempo storico in tutto il mondo;
- Arancione, rappresenta il continente africano;
- Giallo, rappresenta il continente asiatico;
- Blu, rappresenta il continente europeo;
- Viola, rappresenta il continente oceanico;
- Verde, rappresenta l’America Latina.
I due seminaristi che indossano la talare tradizionale del Collegio Urbano richiamano tutta la nostra Comunità, in cui si formano i futuri sacerdoti provenienti da diversi paesi del mondo per essere un giorno missionari credibili di speranza nelle loro terre.
5. Le due frasi che compongono il motto
Il motto dell’anno formativo 2024-2025 è legato al tema del Giubileo 2025. La frase “Chiamati alla speranza” è con diverse gradazioni di verde, il colore della natura, della vita, che indica la speranza. Infine, la frase “Uscire da sé per essere missionari credibili” circonda tutto il logo per evidenziare che è l’impegno formativo principale di quest’anno. Bisogna uscire da se stessi se si vuole essere missionari di Cristo, Colui che, umiliandosi, ha lasciato la sua gloria divina (cf. Fil 2,7-8) ed è diventato il missionario per eccellenza.
Jerin GEORGE – Andrew Agung EVALDO
II anno